16 Mag 16 Tutto pronto per la tua Summer Abroad?
Un’estate all’estero: Londra, New York, Berlino, o magari Tokyo o San Pietroburgo. Alzi la mano chi non ha mai accarezzato l’idea di lavorare all’estero anche solo per un’estate.
In quest’articolo riepilogheremo i motivi per vivere questa splendida esperienza, ma soprattutto vi daremo le nostre indicazioni per affrontare al meglio la vostra temporanea esperienza di lavoro all’estero.
Perché scegliere un lavoro estivo all’estero
I motivi che portano a maturare una scelta di questo tipo sono molti e dipendono dalla situazione personale. Questi sono i più frequenti:
Per imparare una nuova lingua o perfezionarne una conosciuta
Alcuni mesi di soggiorno all’estero danno una fluidità che difficilmente si può raggiungere studiando a casa propria e sono quindi altamente raccomandati per chi vuole rafforzare e perfezionare la conoscenza di una lingua straniera.
Se lo scopo del viaggio è l’apprendimento linguistico, però, sconsigliamo di preparare la valigia finché si parla un livello troppo elementare, per vari motivi:
- Un viaggio di questo tipo presuppone una serie di incombenze pratiche (trovare casa, mettersi in regola con i permessi, integrarsi nell’ambiente lavorativo) che devono essere affrontate subito al momento del proprio arrivo.
- Trovare un lavoro qualsiasi senza parlare la lingua locale è molto complesso, indipendentemente da quale sia la nostra destinazione.
- Senza basi sufficientemente solide, non si è realmente in grado di apprendere gli aspetti più avanzati di una lingua: con la differenza che le basi possono essere apprese anche nella propria città, mentre gli aspetti avanzati no (o con molta più difficoltà). E visto che viaggi di questo tipo sono complessi da organizzare, meglio prevederlo per quando può essere sfruttato al meglio.
Per arricchire il proprio curriculum
Difficile che cercando un Summer Job possiate avere accesso a lavori qualificati: più facilmente troverete impiego come stagionali nel turismo o come baby sitter.
Però, inserire nel curriculum un’esperienza di lavoro (anche non qualificata) all’estero dà una marcia in più. È infatti indice di adattabilità, apertura mentale, curiosità, entusiasmo – nonché, ovviamente, di una conoscenza almeno discreta della lingua del paese visitato.
Questo come regola generale; in realtà, soprattutto accedendo a programmi specifici come progetti di tirocinio universitario all’estero oppure al programma Erasmus+ è possibile fare esperienze qualificanti anche a livello strettamente professionale. Conviene quindi informarsi presso il proprio ente locale o presso le istituzioni legate alla formazione sulle modalità di accesso a queste opportunità.
Ovviamente, più è alta la posizione per la quale si concorre, migliore deve essere la conoscenza della lingua straniera già al momento della partenza.
Per capire se ci sono le condizioni di un trasferimento definitivo
Chi sta meditando di lasciare l’Italia in via definitiva potrebbe voler prima fare una prova di pochi mesi per verificare che nel luogo prescelto ci siano davvero delle buone occasioni per lui.
L’estate è il momento migliore per fare questo tipo di prove perché permette di sfruttare la pausa estiva e non sconvolgere troppo la propria quotidianità, finché non si è sicuri della scelta. Sarà più facile, inoltre, trovare un lavoro di tipo stagionale.
Come esperienza formativa personale
Aver passato un’estate lavorando all’estero è indice di adattabilità, apertura mentale, curiosità, entusiasmo (come abbiamo scritto parlando dei vantaggi per il proprio CV) perché è quel tipo di esperienza che sviluppa esattamente queste capacità.
È un momento di crescita prezioso a tutte le età, ancora di più finché si è molto giovani.
Consigli pratici per preparare il soggiorno
La conoscenza della lingua del posto
Come abbiamo già scritto, consigliamo di arrivare al momento della partenza con una conoscenza della lingua del posto già buona.
Migliore sarà, più vi sarà facile districarvi fra gli aspetti organizzativi del viaggio e cogliere le occasioni migliori anche dal punto di vista lavorativo.
Inoltre, conoscendo già bene la lingua avrete modo di perfezionarla e acquisire quella scioltezza – quella fluency – che è molto difficile ottenere studiando nella propria città.
Se siete d’accordo… contattateci per il giusto allenamento linguistico in vista della vostra partenza!
La ricerca del lavoro
Non è obbligatorio avere già un lavoro prima della partenza, ma può aiutare (soprattutto quando il soggiorno si preannuncia breve).
I posti dove cercare annunci e opportunità ancora prima di partire sono:
- gli sportelli pubblici locali (Informagiovani, collocamento, università) che potranno informarvi su eventuali bandi di concorso per tirocini o programmi di lavoro all’estero.
- Chi vuole fare un’esperienza di lavoro alla pari in una famiglia (babysitting e un piccolo aiuto domestico in cambio di vitto e alloggio) troverà agenzie specializzate nell’offerta di questo tipo di servizio. Una breve ricerca su internet vi darà molti risultati.
- Infine, non disprezzate le agenzie interinali più grandi e articolate. Alcune (come Adecco o Manpower) hanno sedi praticamente in tutto il mondo e possono perciò valutare anche candidature per l’estero o comunque indirizzarvi al meglio per quando sarete giunti a destinazione.
Le scartoffie
Documenti di identità, assicurazioni sanitarie, visti di lavoro, validità della patente… questo tipo di viaggi non lo si può improvvisare.
Per essere sicuri di non scordare niente, contattate l’ambasciata del paese dove volete recarvi. Fatelo con alcuni mesi di anticipo per non rischiare brutte sorprese.
Fate attenzione anche se vi spostate all’interno dell’Unione Europea: la circolazione è libera per tutti i cittadini degli stati membri, l’assistenza sanitaria è garantita (anche se con limiti diversi da paese a paese), ma il permesso di lavoro non è automatico.
Meglio soli o in compagnia?
Spesso questi viaggi vengono affrontati insieme da coppie di amici, familiari o fidanzati. Anche questa scelta comporta vantaggi e svantaggi.
A livello di organizzazione pratica essere in due aiuta. È più facile gestire gli aspetti burocratici, trovare un piccolo appartamento da dividere, affrontare gli immancabili imprevisti, uscire la sera per vedere la città e divertirsi insieme anche prima di aver legato con le persone del posto.
A livello di apprendimento linguistico, però, la situazione ideale sarebbe quella di non avere madrelingua vicino a sé. Scegliete, perciò, valutando quelli che sono i vostri obiettivi prioritari.
European School è a vostra disposizione per consigliarvi e, ovviamente, prepararvi!
In chiusura, auguriamo a tutti buon viaggio.
No Comments